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MaximoDecimoMeridio

Mistero Gascoigne, è scomparso

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Non trattatelo male male, è che è incompreso. :biggrin2:

.........e poi che significa " un Laziale dimeno di meno?..........questa è discriminazione laziale e non mi piace, sono anche io Laziale. :mazzodifiori: :mazzodifiori: :mazzodifiori:

 

Poverino, dove sarà il nostro super Gazza <_ src="%7B___base_url___%7D/uploads/emoticons/asd.gif" alt=":asd:">

 

 

 

:asd: :P :o

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...un laziale di meno :cheers:

 

tilt dove sei ??? leggi qua :biggrin2:

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Guest TILT

Paul.... mio amatissimo Paul.

 

Mi ricordo che fece un gol nel derby (di testa :asd: ) senza nemmeno elevarsi.

Matto scocciato !!!

Nesta gli spaccò tibia e perone in allenamento

e noi tifosi lo adoravamo così come lo adoriamo ancor oggi.

 

Jimmy è morto oramai da diversi anni.

 

Fece un anno fa, o due, una partita del cuore quì all' Olimpico ed era in forma smagliantissima.

Magrissimo e con scatti degni dei tempi migliori,

ma... si sa.... ogni tanto svalvola di capoccia ed allora si perde da sè stesso.

 

Grande, grandissimo Gazza... sempre nei nostri cuori.

 

 

 

Vi racconto un aneddoto di Paul.

Io abito vicino al centro sportivo della Borghesiana e fino a qualche tempo fa c' era un venditore ambulante

di frutta e verdura all' angolo tra la Via Prenestina e la Via Borghesiana col quale ho una discreta amicizia.

Un giorno si fermò da lui Gazza con la macchina per chiedergli dove fosse il centro sportivo della Borghesiana, mentre il mio amico gli forniva le opportune spiegazioni Paul cominciò a divorarsi tre banane prese dal banco e si mise più manciate di noccioline in tasca.

Ringraziò, non pagò, e se ne andò.

Mitico Paul.

 

:asd:

Edited by TILT

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Guest TILT

sono anche io Laziale

 

Cominciavo a sentirmi un pò solo in effetti. :biggrin2:

 

:asd:

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Paul cominciò a divorarsi tre banane prese dal banco e si mise più manciate di noccioline in tasca.

Ringraziò, non pagò, e se ne andò.

 

 

Un pezzente della madonna. Peggio di Dingo. :folle: :folle: :folle:

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Gascoigne senza tetto, costretto a chiedere l’elemosina

 

Di Marco Mancini

 

 

 

gascoigne-in-lacrime.jpg

Non si tratta dell’ennesima trovata eccentrica di un ex calciatore abituato a far parlare di sè più oggi di quando era in campo, ma solo della vera e pura realtà. L’ex calciatore della Lazio Paul Gascoigne si è rivolto al Pfa, il sindacato dei calciatori, per chiedere una mano: ha sperperato tutti i soldi che possedeva ed ora, senza una sterlina in tasca, è costretto a vivere da homeless.

 

 

Il sindacato ovviamente non l’ha lasciato solo, ha diffuso il suo appello in tutta l’Inghilterra e già alcuni calciatori si sono fatti avanti per offrirgli almeno un tetto sotto il quale ripararsi. Ma non è per niente soddisfatto Gordon Taylor, presidente del sindacato, cha ha spiegato al Daily Star:

"Non punto il dito contro nessuno, ma di sicuro Paul Gascoigne non è stato seguito a dovere. Aveva la possibilità di godersi una vecchiaia tranquilla. E’ però il classico esempio del calciatore visto come “mucca da spremere”. Invece è dovuto venire da noi a chiedere aiuto, affinchè gli trovassimo un posto dove stare."

Secondo le stime del sindacato, sono ben 14 i milioni di sterline che Gazza avrebbe guadagnato durante la sua carriera, ed era ovvio che, con una vita così sregolata e spendacciona, prima o poi li avrebbe finiti. Certo, forse a 43 anni è un po’ troppo presto.

 

 

 

 

 

 

Che fine di merda però, peccato che sta gente non riesca a capire quanto è stata fortunata e butti tutto al vento come fosse niente. Capisco le cazzate, quelle tutti le facciamo e le abbiamo fatte, ma ridursi così è roba da idioti patentati.

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Era ridotto così già a roma, aveva una panza da alcol che nemmeno maradona...

 

Se penso a Gazza penso ad uno che si scartava mezza squadra avversaria, arrivava davanti al portiere e gliela calciava piano rasoterra in mano.

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Se penso a Gazza penso ad uno che si scartava mezza squadra avversaria, arrivava davanti al portiere e gliela calciava piano rasoterra in mano.

 

Dici ?

 

 

 

Io ho visto all' opera molti calciatori, alcuni più bravi di gazza, ma uno matto come lui... mai.

 

Gazza è un bonaccione, un pirlone, un coglionazzo fragile caratterialmente e buono come il pane.

E' sempre stato sovrappeso eppure ha fatto giocate assurdissime.

Sono convinto che senza quei 10 kg di zavorra avrebbe fatto cose anche migliori di maradona pur se questi ha i piedi più buoni di gazza.

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Magro, rapato, senza birra

Gascoigne è fuori dal tunnel?

 

Su ExtraTime in edicola oggi, Gazza racconta che al 12° tentativo è riuscito a completare la riabilitazione per alcolisti:

"Ma so bene che non è finita"

 

gascoigne_combo2--300x145.jpg

Gascoigne oggi, 43 anni, e nel 1988

 

LONDRA, 15 marzo 2011 - Dice "rehab" come una volta diceva "gol". Nel secolo scorso Paul Gascoigne fu calciatore e fenomeno. Fenomeno inglese, Jekyll & Hyde, genio e sregolatezza, e tutti i cliché di chi si fa male con l’etilismo senza rete. Nemmeno come George Best, che con il Manchester United vinse in Inghilterra e in Europa, tra una ragazza da copertina e una sbronza. Gascoigne non ha vinto nulla, alla fine (due campionati scozzesi con i Rangers). Non ha vinto nemmeno veramente la FA Cup del 1991 col Tottenham, perché quando gli Spurs alzarono la coppa a Wembley lui era già in ospedale, col ginocchio destro rotto nel raptus di atterrare a freddo Gary Charles del Nottingham Forest. Non ha vinto praticamente nulla, anche se conquistò per una notte l’affetto di tutti gli inglesi con le lacrime di Torino, semifinale di Italia ’90.

 

L'EMOZIONE PIU' GRANDE — Ammonito negli ultimi minuti, per un fallo su Berthold, secondo giallo del torneo, squalifica per la finale. Il solo pensiero lo fece piangere in campo. Poco dopo piangevano tutti gli inglesi, per la vittoria della Germania Ovest ai rigori. Lui non aveva nemmeno avuto la forza di tirarne uno. Paul Gascoigne, "Gazza" per i compagni fin dagli esordi al Newcastle, non ha vinto praticamente nulla, nel calcio, ma ha perso moltissimo: la felicità, la ragione, e solo per poco non ha perso la vita. A 43 anni, magro e smunto, parla di "rehab", riabilitazione. Stavolta crede di avercela fatta. È reduce dal dodicesimo ricovero in un centro specializzato. Undici fallimenti, undici ricadute nell’annientamento dell’alcol senza limiti. Stavolta, dice, è già un successo: prima non aveva mai completato un solo programma di "rehab". Scappava all’inizio, scappava a metà. Stavolta, invece, al Providence Project Centre fondato da Steve Spiegel a Bournemouth, ha vinto la medaglia, per aver completato tutti i tre mesi. Con tanto di cerimonia e consegna solenne. Un’emozione incredibile. Non come una semifinale mondiale, ma una soddisfazione diversa, da brividi per la schiena.

 

NON PIU' COME PRIMA — "Sono stato in clinica in Arizona, per cercare di smettere con la Red Bull: ne bevevo 40 al giorno. Ero diventato anche dipendente da una medicina per la tosse dei bambini. Quando nel 2008 la polizia mi ha internato per i miei problemi mentali sono stato a "The Priory", e mi hanno guarito dal disturbo ossessivo-compulsivo. Diciamo al 90%. Ma in passato andavo in “rehab” per gli altri, la mia famiglia, i miei allenatori, per i media. Stavolta l’ho fatto solo per me. Stavolta è speciale — continua —, ma so bene che non è finita. Sono un alcolizzato in via di guarigione, ma non guarirò mai completamente. Sono eternamente in via di guarigione. Debbo pensare a mettere ordine nella mia vita". Una vita che era solo calcio: quando non giocava non sapeva come riempire il tempo. Così Gazza l'ha riempito con birra, whisky, vodka, ogni genere di cocktail. Adesso spera che la dodicesima "rehab" lo tenga lontano dalla tentazione, come non gli è mai successo prima.

Edited by TILTone

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